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Visualizzazione dei post da aprile, 2012

A Bari siamo alla Commedia dell'Assurdo ...

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Leggo, pubblico, condivido e commento questo articolo di oggi apparso su repubblica.it di Bari : Senza stipendio da quindici mesi impiegato sul parapetto dell'Enaip Da giorni i 220 colleghi sono in presidio permanente. L'uomo protesta sul davanzale di una finestra al primo piano della sede di via De Bellis "Ho 51 anni e mi faccio ancora mantenere da mia madre. L' Enaip non ci paga da 15 mesi e siamo alla disperazione. Io voglio i miei stipendi. Ho lavorato per 15 mesi e li voglio. E' da 20-22 anni che lavoro per l'Enaip". Giuseppe Neviera, il dipendente Enaip (ente di formazione professionale riconosciuto dalla Regione Puglia) che ha deciso questa estrema protesta alla vigilia del primo maggio. Dopo essersi barricato nella segreteria degli uffici Enaip, in via De Bellis, a poche decine di metri dalla sede del consiglio regionale pugliese, Neviera chiede rapidi interventi per sè e per i suoi 220 colleghi nella stessa situazione: "Qui dico

Refusi ministeriali sull'esenzione del ticket sanitario

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Devono essere proprio "tempi cupi" ... se si arriva a fare cose del genere. Arrivare a dichiarare che " sparirà l'esenzione dei ticket sanitari in favore dei disoccupati " vuol dire proprio sferrare un duro colpo di grazia alle famiglie più indigenti del Paese: le classi sociali più deboli ed esposte ai rigori della crisi. All'atto pratico una rovina anche e soprattutto per quelle famiglie che al proprio interno vivono condizioni terribili di disagio per la presenza di anziani non autosufficienti e bisognosi di cure o peggio,  di un portatore di handicap . Una cosa del genere potrebbe voler dire niente più assistenza, niente più farmaci, niente più terapie ... Poi la rassicurazione e smentita: " non è vero niente, scusate, si tratta di un refuso ." Eppure l'impostazione ormai sembra chiara: cominciamo intanto a smantellare i diritti dei più indifesi e poi vediamo di nascosto l'effetto che fa, parafrasando il grande Jannacci . Non ci

"Alla Fiera del Nord" con Elio e Le Storie Tese

Condivisa da centinaia di internauti, sia su Facebook che su Twitter, è l'ultima fatica di Elio e le sue Storie Tese. Non poteva mancare, per l'abituale attenzione della band all'attualità italiana, il chiaro riferimento alla degenerata anomalia nord-italica, che gli avvenimenti di questi giorni hanno portato al (dis)onore delle cronache. Ci auguriamo che la forza della satira e dell'intelligenza possano vincere là dove la cattiva politica, il malaffare e l'inciucio finanziario hanno sinora trionfato. Insomma, forse è il caso che finalmente qualcuno gliele "canti" che non esistono Padanie, nè fantomatici sindacati di verde vestiti (il Sin.Pa. ... !!), nè tantomeno santuomini dediti dalla nascita a velleitarie insorgenze rivoluzionar-secessioniste-devolute (da devolution ), senza un qualche tornaconto personale. Una risata li seppellirà ...

Bossi è stato solo un politico cafone

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Ripropongo un intervento di Ivano Marescotti , noto attore emiliano, in merito al pasticciaccio leghista: L’articolo   di  Massimo Fini  sul nostro giornale, un omaggio commosso alla statura politica di  Bossi , mi avrebbe fatto veramente drizzare i capelli se mai ne avessi avuto ancora qualcuno. Dirò meglio allora: mi si è rivoltato lo stomaco. Se l’avessi letto su “ Libero ” o “ il Giornale ” o “ la Padania ” come sarebbe scontato, sia pure a sua firma mi avrebbe fatto sorridere di compassione per l’autore. Leggerlo sul “ Fatto ” mi ha fatto venire i sorci verdi. Va bene la provocazione, e lui è un maestro in questo, ma qui si esagera tanto più che non visto nessun dibattito di idee. E forse è giusto così. Di fronte a quella opinione non vale la pena dibattersi. Ma a me disturba che nessuno abbia nulla da dire. Neanche l’ottimo   articolo   di  Furio Colombo  del giorno dopo, infatti, e con lo stesso argomento, fa cenno a quell’articolo di Fini, antitetico, comparso sul suo (

I "Kooly Noody" flaccidi di Rosy Mauro e del "Trota"

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Sono rimasti con i loro "kooly noody" ben flaccidamente visibili, sia Renzo Bossi aka "Il Trota" , che si è dimesso in queste ore da consigliere regionale lombardo (rinunciando, speriamo, alle varie prebende), sia la ormai "sputtanata" Rosy Mauro , la Nera come veniva affettuosamente appellata nel cosiddetto Cerchio Magico leghista (che sarà forse una congrega di celtici druidi?). Nelle prossime ore attendiamo fiduciosi un  beau geste  dimissionario anche da parte della Badante di Bossi, Amalia-la-Strega-che-Ammalia-Umberto di Brindisi, colei che convertitasi al credo leghista dal Profondo Sud è poi approdata al secondo scranno più alto di Palazzo Madama con il suo manutengolo, quel tale Pier Mosca ex poliziotto e cantautore fino a ieri impegnato in duetti melodici con l'ignaro Enzo Iacchetti ed oggi a busta paga del Senato della Repubblica come portaborse personale della predetta Rosy M. ... E noi paghiamo! Almeno, godiamoci lo spettacolo ...

Monti Grande Istigatore di SUICIDI?

Secondo me, non è così semplice la realtà espressa dalle parole di Di Pietro . La genesi di questa terribile crisi che attanaglia l'economia del Paese è dovuta a fattori interni ed esterni all'Italia. La storia della nascita di questo Governo lo ricorda a tutti: l'emergenza delle situazioni e delle problematiche spesso genera rimedi, se non peggiori, almeno pari al male che si vuole risolvere ... e questo dovevamo tutti metterlo in conto, anche Di Pietro. Le cause degli imprenditori disperati che si danno fuoco andrebbero forse cercate non solo nelle banche e nelle tasse di Equitalia ma anche e soprattutto in uno Stato che paga i propri fornitori con ritardi medi di oltre un anno ...

Lega LADRONA, Roma NON ti perdona!

Mentre scrivo, in queste tiepide ore primaverili si sta consumando, tra le celtiche valli del Nord, un DRAMMA APOCALITTICO ! Orde di padani afflitti e sconsolati piangono l'inesorabile declino del Sole delle Alpi , travolto da un'incommensurabile slavina fatta non di friabile neve ma di solide prove d'accusa: Truffa ai danni dello Stato, Appropriazione indebita e finanche Riciclaggio. Fa certamente uno strano effetto vedere oggi trascinato nella polvere qualcuno che per 20 anni ha fatto dell'antipolitica, della rivolta allo spreco ed alla ruberia la propria bandiera gridata ed urlata ai quattro venti, maldestramente interpretando le più bieche e sordide pulsioni del sottobosco sociale, deluso dai partiti. Corteggiato da destra e da sinistra, come prezioso "ago della bilancia" di chissà quali larghe intese, il Carroccio negli anni ha accumulato prebende, lussi, ricchezze, favori, inciuci e tutto quello che lo ha assimilato, s

ORA SI CHE SEMBRATE L' ARGENTINA

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Letto su Informazione senza filtro libera informazione: L'Italia come l'Argentina 10 anni fa          di Horacio Verbitsky (*) Le polemiche italiane sull’articolo 18 hanno per gli argentini uno sgradevole sapore di déjà vu e lo stesso dicasi per le reazioni nei confronti del governo tecnico di Mario Monti . Se la nostra esperienza può servire a qualcosa eccone un breve resoconto. Il presidente Carlos Menem (1989-1999) abolì le leggi a tutela dei lavoratori che garantivano diritti ottenuti dopo decenni di lotte sociali, cosa questa che non aveva osato fare nemmeno la dittatura militare (1976-1983). Il tecnico che preparò la riforma del mercato del lavoro fu Domingo Cavallo , incaricato di porre fine al “ populismo peronista ”. In Italia settori che si considerano progressisti o comunque facenti parte di una delle anime della sinistra, hanno accolto con sollievo il rappresentante delle banche e di quel mitologico personaggio che va sotto il nome di“Me