Caste Siciliane

Dal titolo, a molti lettori questo post sembrerà promettere pruriginose analisi sulla propensione al peccato di virtuose fanciulle isolane. Spiacente di deluderli, purtroppo non sarà così. Gli argomenti di oggi sono, ahinoi, ben diversi e, a parer mio, di gran lunga più scandalosi. Tutto parte dalla lettura di un paio di articoli pubblicati tra ieri ed oggi su Il Fatto Quotidiano a dimostrazione che il problema della Casta, vera tragedia nazionale, è talmente radicato da costringere una regione del Sud, che certo non brilla per risorse finanziarie e rappresenta una minima parte del PIL italiano, a spendere immensi patrimoni per il suo mantenimento e per la conservazione di assurdi privilegi, un vero schiaffo a quei cittadini che ogni mese combattono una guerra personale fatta di mutui, rate da pagare, affitti, caro-benzina-gasolio ….
Personalmente, da siciliano di nascita, sono particolarmente sensibile al tema e vorrei stimolare da qui una riflessione. Alcuni dati: sempre dalle stesse fonti (articoli del 10 e 11.08.2011) apprendiamo innanzitutto che il trattamento economico che, ai sensi di Statuto, si sono riservati gli onorevoli deputati al Parlamento Siciliano è parificato a quello di un Senatore della Repubblica (!!). Memorabile, per i cronisti dell’epoca, la seduta di Palazzo d'Orleans del lontano 1965 quando, nell’imbarazzo della decisione a loro sottoposta, tra il trattamento economico di Deputato della Camera e quello di Senatore i “nostri” scelsero quest’ultimo parificandosi, di fatto ed almeno economicamente, ai prestigiosi inquilini di Palazzo Madama. Che gliene fregava a costoro che un senatore è cosa ben diversa da un deputato? Che per essere eletti senatori sono necessarie ben altre masse di voti e di consenso? L’importante, per questi “Padri” della Patria (di tutti i partiti!), era prendersi una bella fetta della torta di quei soldi pubblici (i nostri!) che lo Stato Italiano dispensava a piene mani a tutti coloro i quali avessero la prontezza di riempirsene le tasche … E che continuano tuttora a ben colmarsi! Altro che crisi! I mercati crollano, portando con sé nell’abisso tantissimi risparmiatori, e lorsignori cosa fanno? Istituiscono commissioni per analizzare, elaborare, discutere, proporre, dibattere …. e nonfancazzere alcunché al modico costo (si fa per dire) complessivo di 21 milioni e 810 mila euro all'anno per la partecipazioni alle riunioni, di cui euro 4.003 per la diaria (al mese!) a copertura del soggiorno a Palermo oltre ad indennità di varia natura ed importo per ricoprire incarichi assortiti …
Ma non si pensi con ciò che il malcostume sia caratteristica esclusiva della Sicilia! Quello che qui abbiamo raccontato succede ovunque nel nostro Bellissimo Paese! Tra le tante, poche ore fa la Provincia di Bari (una di questi 110 enti costosi da abolire!) ha assunto tre “consulenti esterni” per redigere un nuovo Piano Territoriale di Coordinamento: fin qui tutto bene, ci mancherebbe, ma questi signori godranno di gettoni di presenza, indennità, diaria e trasferte esattamente come i consiglieri provinciali! Era proprio necessario … A SPESE NOSTRE?
E adesso questa classe politica (che paroloni sprecati) intende affamare ancora di più il popolo italiano promettendo manovre lacrime e sangue dopo tutta la pappa che si sono presi? Tremonti dixit: “Occorre ripristinare il diritto di licenziare” … Ebbene costoro dovrebbero solo vergognarsi e licenziarsi loro in massa da qualsiasi incarico pubblico per il proprio indescrivibile fallimento politico, economico e morale!
Diffondete il messaggio … grazie.

Commenti

Post popolari in questo blog

ORA SI CHE SEMBRATE L' ARGENTINA

Confermato il bonus cultura da 500 euro anche per i nati nel 1999